Carissimi, Carissime,
quest’oggi, ultimo giorno del mese di marzo, per noi Famiglia Salesiana, giorno in cui siamo soliti commemorare Don Bosco, mi piace salutarvi con lo stesso saluto con cui Don Bosco era solito salutare i suoi giovani: Pace e Gioia.
Già, Don Bosco!
In questi giorni di pandemia di coronavirus, si è fatto spesso riferimento alla fede e al coraggio di Don Bosco, nell’affrontare con i suoi giovani le emergenze del colera, scoppiato a Torino nel 1854.
Non so se conoscete il fatto storico. Ve lo riporto di seguito.
Inoltre, aggiungo una preghiera a San Giovanni Bosco con l’invito a recitarla quotidianamente, fin quando persiste questa pandemia, mettendo soprattutto in pratica quanto Don Bosco chiedeva ai suoi ragazzi.
E, in fine, fa certamente bene ascoltare due canti dedicati a Don Bosco.
PACE E GIOIA.
W DON BOSCO.
Don Giorgio Micaletto
Sul principio dell’agosto 1854 scoppiò in Torino il colera. Don Bosco l’aveva preannunziato, e già fin dal mese di maggio aveva detto ai suoi giovani:
– Quest’anno ci sarà il colera a Torino, e vi farà grande strage; ma se voi farete ciò che vi dico, sarete salvi.
– E che cosa dobbiamo fare?
– Prima di tutto, vivere in grazia di Dio; poi, portare al collo una medaglia che io benedirò e darò a tutti, e recitare un Pater, Ave e Gloria ad onore di San Luigi.
I casi di colera salirono ben presto a cinquanta al giorno. In tre giorni superarono i 1400. La regione più afflitta fu quella di Valdocco, ove si trovava appunto l’Oratorio; e mentre molte famiglie furono interamente distrutte, dei giovani e del personale dell’Oratorio nessuno fu minimamente toccato, quantunque una gran parte si fossero offerti di andare ad assistere i colerosi nelle case e nei lazzaretti.
Don Bosco, che loro andava ripetendo: «Se non farete peccati, io vi assicuro che nessuno sarà toccato», fu veramente profeta.
PREGHIERA A SAN GIOVANNI BOSCO
O carissimo San Giovanni Boscoche con eletto eroismo esercitasti le opere di misericordiae i doveri del ministero sacerdotale nella grande epidemia di colera di Torino,restando di esempio al clero e al popolo cristiano,in queste ore di grave trepidazione a Te ci rivolgiamocon la più grande istanza:Tu che, con il celeste beneplacito,assicurasti ai ragazzi dell’oratorio la perfetta salutese fossero stati in grazia di Dio durante il contagio,e con i più grandi di loro soccorresti sollecitamente i colerosie amministrasti i Sacramenti nel più grande sprezzo del pericolo,animato soltanto dalla fiducia nell’Altissimo,assistici benevolo in questo tempo di grave epidemiae ottienici da Dio di rimanere nella Sua perfetta graziaonde conservare la perfetta salute del corpo,prestandoci ad aiutare i bisognosi con il soccorso e con la preghieraaffinché, seguendo il Tuo insigne esempio di carità,possiamo guadagnarci quei meriti che,una volta giunti innanzi al giudizio del Padre,possano ottenerci perdono e misericordia in larga copiaed ammetterci a cantare in eterno,in Tua compagnia ed alla dolce presenza di Maria Ausiliatrice,le glorie del Creatore.
Pater, Ave, Gloria
Seguici sui Social