CARTA DELLA MISSIONE DELLA FAMIGLIA SALESIANA
Introduzione del Rettor Maggiore
PROEMIO
Viene, perciò, affidato ai Consigli Generali dei singoli Gruppi per un’applicazione adeguata nei differenti contesti di vita.
CAPITOLO 1° (§§ 1...6)
In questo vasto movimento apostolico ecclesiale si colloca la Famiglia Salesiana.
Nella Chiesa e nella società di Torino ha dato inizio a un vasto movimento di persone, che in vari modi operano per la salvezza della gioventù, presto diffuso in altre città.
Lo stesso Spirito raccoglie oggi attorno a un progetto apostolico sacerdoti e laici, religiosi e consacrati, adulti e giovani, uomini e donne, persone di varia appartenenza sociale: tutti responsabili della realizzazione di un sogno, iniziato sulla collina dei Becchi, reso esperienza viva nell’Oratorio di Valdocco, e diffuso nel mondo con la forza di una spiritualità originale, ispirata a san Francesco di Sales.
Vivono, attualmente, nella Famiglia Salesiana gruppi di sacerdoti, riuniti in comunità religiose oppure operanti nelle diocesi.
I carismi sono tutti adatti alle situazioni umane e storiche, in vista dello sviluppo del Regno di Dio.
Tre sono gli ambiti in cui interviene:
- la promozione umana,
- l’educazione,
- l’evangelizzazione.
La presenza di Gruppi con una chiara identità cristiana produce evangelizzazione anche in contesti dove l’evangelizzazione diretta non è facile o consentita.
Il movimento è più ampio di quanto si definisce come Famiglia Salesiana, ma questa ha responsabilità nei confronti di tutti gli amici di don Bosco.
- la modalità dell’impegno di promozione umana,
- la scelta contenutistica dell’intervento educativo e apostolico,
- la spiritualità apostolica dell’azione, ispirandosi a Francesco di Sales.
CAPITOLO 2° (§§ 7...14)
Riparte da alcune intuizioni tipiche dell’esperienza di don Bosco.
La vita da buon cristiano è fondamento per l’onestà sociale del cittadino.
I credenti, adulti e giovani, consacrati e laici, uomini e donne, esprimeranno in mille forme il dono della carità: alcuni attraverso l’elemosina, da altri in attività educativa, da altri ancora in impegno di evangelizzazione, fino alla donazione missionaria.
Proviamo a indicare alcune direzioni possibili.
Non indica lo stesso cammino a persone diverse.
- l’integrità del contenuto da trasmettere con “tutto il suo rigore e tutto il suo vigore”;
- l’equilibrio nell’organizzazione dei contenuti stessi da presentare;
- l’organicità tra le varie parti, dando quel rilievo che ciascuna parte richiede;
- la gerarchizzazione rispettosa della centralità di alcuni contenuti rispetto a altri, e perciò fondamentali e condizionanti;
- il linguaggio da utilizzare, ispirato dall’umile preoccupazione di far cogliere meglio la ricchezza dei contenuti.
L’applicazione corretta del Sistema Preventivo risponde alle esigenze dell’annuncio evangelico, perché risulti completo, chiaro e efficace.
In questo ambito si coglie la ricchezza e l’efficacia delle differenze, dentro una comunione più profonda e sostanziale.
CAPITOLO 3° (§§ 15...20)
In forma immediata potremmo dire: “Tutto, tutto, fino a lasciare la pelle per Cristo e per i giovani”.
- la sfida della complessità.
Ne deriva un disorientamento morale, che sfida il carisma salesiano impegnato nella Chiesa a educare i giovani e le giovani alla vita da accogliere e alla relazione interpersonale.
- lo sviluppo della società e della stessa Chiesa dipende dalla famiglia;
- la famiglia è un laboratorio, il luogo primario, di umanizzazione e di vera solidarietà;
- nel disegno di Dio la famiglia è un grande dono, originario e benedetto fin dall’inizio, culla della vita e dell’amore.
“Sulle frontiere della vita umana possibilità e responsabilità nuove si sono oggi spalancate con l’enorme sviluppo delle scienze biologiche e mediche, unitamente al sorprendente potere tecnologico”.
Ripetiamo qui una parola della Concilio Vaticano II nella sua conclusione: “In un momento in cui l’umanità conosce una così profonda trasformazione, le donne illuminate dallo spirito evangelico possono tanto operare per aiutare l’umanità a non decadere”.
Don Bosco ne intuì l’efficacia e lasciò in eredità alla sua famiglia spirituale il compito di valorizzare la comunicazione sociale come strumento di crescita personale e comunitaria, e insieme come difesa della fede tra il ceto popolare.
- “La Chiesa stima degna di lode e di considerazione l’opera di coloro che per servire gli uomini si dedicano al bene della cosa pubblica e assumono il peso delle relative responsabilità”.
- I fedeli laici non possono affatto abdicare alla partecipazione alla “politica”, ossia alla molteplice e varia azione economica, sociale, legislativa, amministrativa e culturale, destinata a promuovere organicamente e istituzionalmente il bene comune”.
- la nuova evangelizzazione.
- per una personalizzazione della fede dei destinatari e degli operatori, attraverso una catechesi sistematica,
- per un annuncio esplicito sia del messaggio evangelico nella vita quotidiana, come delle esigenze operative che nascono dal mistero dell’incarnazione,
- per una comunione di fraternità e di apostolato che coordini le molte risorse del carisma salesiano,
- per un accompagnamento dei giovani che cercano il senso da dare alla propria vita, fino all’accoglienza del dono di Dio che chiama con una vocazione di speciale consacrazione al suo Regno.
CAPITOLO 4° (§§ 21...28)
Unifica l’intera esistenza, dandole un’anima, un centro e una motivazione.
Originale è la considerazione dei sacramenti della Penitenza e dell’Eucaristia, in quanto segni della grazia e in quanto strumenti di educazione.
Ripropone in maniera nuova una rilettura del Sistema Preventivo, attraverso la conoscenza reciproca e personale, l’accompagnamento che si riveste di incoraggiamento e di ottimismo nelle difficoltà legate all’opera pastorale, e si adatta alle situazioni e circostanze di ciascuno, la responsabilità degli uni verso gli altri, invitando tutti a assumere verso i lontani e gli estranei atteggiamenti di simpatia e di intervento concreto.
La carità salesiana segue il dinamismo innovatore, tipico dei giovani: non può accontentarsi della routine, ma cerca la novità della profezia racchiusa nella giovinezza.
- intellettiva: nasce dall’ammirazione del disegno e dell’opera di Dio, e si presenta come luce che illumina il cammino della fede;
- affettiva: trova la forza dell’offerta dei talenti e della vita al Signore e al suo Regno, e si manifesta nel fervore e nell’entusiasmo dell’amore;
- dell’azione e della vita: ha la sua origine nell’attività concreta e quotidiana, e si alimenta con le opere di bene compiute con cura, frequenza e prontezza.
La Famiglia Salesiana, nella rilettura di don Bosco Fondatore di una famiglia spirituale, ha tradotto le esigenze della spiritualità e della mistica, considerando il livello giovanile, con una formulazione semplice e impegnativa: la spiritualità del quotidiano.
L’amorevolezza cammina mano nella mano con la ragione, per evitare che si possa perdere nella semplice emozione.
- l’armonia tra periferia e centro della sua vita.
- la stessa denominazione dell’opera più significativa della sua esperienza apostolica e di maestro di vita spirituale: l’Oratorio.
- la richiesta rivolta ai suoi figli: fare bene le pratiche del buon cristiano.
Pratiche del buon cristiano sono la ricerca e il compimento della volontà di Dio, l’invocazione e l’opera per la costruzione del suo Regno.
Osservando il quadro voluto da don Bosco per la basilica, e rileggendo la descrizione proposta al pittore per realizzare il suo disegno, Maria Ausiliatrice appare nel suo mistero di maternità ecclesiale e nel suo ruolo di educatrice e aiuto potente.
CAPITOLO 5° (§§ 29...33)
Il bene dei giovani e del ceto popolare è al di sopra e oltre le preoccupazioni della crescita e dell’immagine dei singoli gruppi.
- Un livello teorico.
- superare l’egoismo e l’individualismo nell’organizzare l’azione;
- vincere la paura di dover confrontarsi e condividere;
- guardare al bene dei destinatari anziché alla propria riuscita;
- decentrarsi da sé per concentrarsi sugli altri.
- i vari Gruppi della Famiglia Salesiana devono assumere l’impegno di una applicazione pratica di quanto contenuto nella presente Carta della Missione. Perciò
- ritrovarsi insieme;
- considerare, in particolare, il bene dei giovani, delle giovani, e della gente;
- trovare un campo comune, per quanto possibile, per un significativo intervento educativo e apostolico.
- Un livello pratico.
- esercizi spirituali
- campi scuola
- ritiri spirituali
- scuola animatori
- scuole di preghiera apostolica
- giornate di riflessione…
Svestirsi di alcuni giudizi e pregiudizi, superare sensibilità personali per accogliere tutti gli altri, condividere problemi, prospettive e attese dei giovani e della gente, è realizzare quell’inculturazione che la Chiesa richiede oggi a tutti i missionari.
- La prima legge è quella del coordinamento.
- il problema che si intende risolvere,
- le possibilità concrete che si hanno per un intervento di qualità,
- la volontà di dare e di ricevere.
- La seconda legge è quella della reciprocità.
- accoglienza del dono dell’altro,
- riconoscimento del valore dell’altro,
- collaborazione offerta con competenza.
- La terza legge è quella della responsabilità condivisa.
E’ riconoscere la responsabilità dell’altro, dando spazio a tutti perché partecipino attivamente al compimento del disegno comune.
CAPITOLO 6° (§§ 34...37)
- il significato di missione apostolica e
- la coscienza di una priorità dentro l’ampio campo apostolico lasciatoci da don Bosco.
- i destinatari che raggiungiamo nell’azione apostolica,
- i contenuti generali e particolari degli interventi,
- lo spirito che anima l’attività e le scelte pastorali,
- le aree specifiche e originali che vengono programmate,
- le strutture e le opere che esprimono, sostengono, e danno volto concreto alla presenza e all’azione pastorale,
- il clima educativo e familiare che si crea nelle attività.
- i giovani, specialmente coloro che sono in maggiore necessità, e la gente del popolo sono parte prioritaria dell’eredità apostolica salesiana,
- la presenza educativa e pastorale tra i destinatari che lo Spirito di Dio affida alle nostre cure è parte significativa del carisma salesiano.
La comunione nell’autonomia va perseguita per essere efficaci nell’azione e moltiplicare le forze operanti per il bene della gioventù.
- di una preoccupazione educativa nel contesto odierno.
- del Sistema Preventivo.
- dello spirito salesiano.
- del movimento salesiano.
L’ampio movimento salesiano e il collegamento tra le molte forze sono un’offerta utile a tutti.
- tra due o più Gruppi che condividono l’esigenza e l’urgenza di un intervento comune a vantaggio dei destinatari di una zona;
- tra tutti i Gruppi che vivono e operano nello stesso territorio, qualora se ne veda l’utilità e l’efficacia apostolica.
Non manchi mai una intensa comunicazione tra i Gruppi, perché è la premessa per arrivare alla corresponsabilità apostolica.
CAPITOLO 6° (§§ 34...37)
- il significato di missione apostolica e
- la coscienza di una priorità dentro l’ampio campo apostolico lasciatoci da don Bosco.
- i destinatari che raggiungiamo nell’azione apostolica,
- i contenuti generali e particolari degli interventi,
- lo spirito che anima l’attività e le scelte pastorali,
- le aree specifiche e originali che vengono programmate,
- le strutture e le opere che esprimono, sostengono, e danno volto concreto alla presenza e all’azione pastorale,
- il clima educativo e familiare che si crea nelle attività.
- i giovani, specialmente coloro che sono in maggiore necessità, e la gente del popolo sono parte prioritaria dell’eredità apostolica salesiana,
- la presenza educativa e pastorale tra i destinatari che lo Spirito di Dio affida alle nostre cure è parte significativa del carisma salesiano.
La comunione nell’autonomia va perseguita per essere efficaci nell’azione e moltiplicare le forze operanti per il bene della gioventù.
- di una preoccupazione educativa nel contesto odierno.
- del Sistema Preventivo.
- dello spirito salesiano.
- del movimento salesiano.
L’ampio movimento salesiano e il collegamento tra le molte forze sono un’offerta utile a tutti.
- tra due o più Gruppi che condividono l’esigenza e l’urgenza di un intervento comune a vantaggio dei destinatari di una zona;
- tra tutti i Gruppi che vivono e operano nello stesso territorio, qualora se ne veda l’utilità e l’efficacia apostolica.
Non manchi mai una intensa comunicazione tra i Gruppi, perché è la premessa per arrivare alla corresponsabilità apostolica.
DOWNLOAD
File | Azione |
---|---|
Carta della Missione della Famiglia Salesiana | Scarica |
Descrizione | Documento della Famiglia Salesiana
|
Categoria | Famiglia Salesiana |
Versione | 2000 |
Files Totali | 1 |
Dimensione | 105.70 KB |
Inserimento | 15 Ottobre 2009 |
Aggiornamento | 19 Luglio 2018 |
Miniature |
Seguici sui Social